SCANDIANO: VENERDI' 3 FEBBRAIO, FIACCOLATA TRICOLORE CON LA PRESENZA DEI SINDACI DI SASSUOLO,VIANO E GUASTALLA.

GRUPPO PDL-LD - UNITI PER SCANDIANO e Laboratorio Giovani, Idee, Proposte per Scandiano



RICORDIAMO TUTTI GLI AMICI la fiaccolata in RICORDO DEI MARTIRI DELLE FOIBE che si terrà a Scandiano venerdì 03 Febbraio 2012 alle ore 20,30 con partenza da Piazza Spallanzani e corteo che seguirà Corso Vallisneri fermata innanzi al Municipio e conclusione della serata con conferenza sulla tragedia dell’esodo e delle Foibe del confine orientale italiano presso la sala conferenze del Cinema Boiardo sito in via 25 Aprile a Scandiano.



Interverranno alla conferenza Marco Montipò coordinatore del Laboratorio Giovani, Idee, proposte per Scandiano, l’Avv. Luca Tadolini Presidente del Centro studi “Italia” di Reggio Emilia, L’Avv. Giuseppe Pagliani capogruppo Pdl in Provincia, l’Avv. Alessandro Nironi consigliere comunale di Scandiano del Gruppo PDL – La Destra Uniti per Scandiano e Fabio Filippini capogruppo Pdl Unione dei Comuni Tresinaro - Secchia e capogruppo PDL – La Destra Uniti per Scandiano


SARANNO PRESENTI ALL’INIZIATIVA I SINDACI DI SASSUOLO Luca Caselli, di GUASTALLA Giorgio Benaglia e di VIANO Giorgio Bedeschi




La tragedia delle FOIBE



E con immensa soddisfazione che un anno fa abbiamo accolto le parole del Capo dello Stato riguardo la tragedia delle foibe, una gioia profonda tipica di chi nel proprio cuore, nei propri studi e nella propria militanza da anni ha sposato la causa istriano-dalmata; una gioia sommessa così come pacati sono i giorni primaverili polesani.

Foiba, parola di virgiliana memoria ,troppo spesso dimenticata, troppo spesso reclusa, troppo spesso ignorata; termine che riporta ai nostri occhi quegli orrendi squarci del terreno carsico, bui, tetri e misticamente impenetrabili. Solo fissando la profondità di queste voragini, solo ascoltando il silenzio che le avvolge si riesce a comprendere il dolore che da esse promana, il silenzioso grido di orrore di migliaia e migliaia di fratelli italiani trucidati , rei di non avere negato neanche dinnanzi agli oltraggi più ignobili e alle violenze più feroci le proprie tradizioni, le proprie identità, la nostra identità.

Il ricordo va ai quasi trecentocinquantamila esuli che dovettero abbandonare le loro case e i loro affetti, ma soprattutto la loro terra che ,seppur dilaniata, slavizzata è e sarà pur sempre la loro terra e la nostra terra. hi di loro non si ricorda la bella Fiume ,oggi agglomerato informe generato dall’abusivismo edilizio titino, chi sente sul proprio viso ,oramai invecchiato dai tanti dispiaceri, e le sere d’estate di Ragusa “la bella” e del golfo del Quarnaro di dantesca reminiscenza, chi non ha salutato lasciandovi per sempre gli occhi la Vergine del porto di Capo d’Istria?

La dignità e la tacita compunzione con cui hanno vissuto il proprio olocausto suona come monito a chi voglia strumentalizzare oggi e in futuro questi morti che non erano fascisti(per qualcuno evocare questo appellativo risulta esser equivalente ad ottenere una tacita legittimazione se non plauso per la violenza commessa) ,come si sente da alcuni dire, non erano collaborazionisti; erano casalinghe, contadini, militari, carabinieri, impiegati ,ma prima di tutto erano uomini e italiani.

Il messaggio del Presidente della Repubblica richiama l’Italia tutta a far propria una storia comune perchè solo un popolo che possiede una identità di valori condivisi può aspirare ad essere una grande nazione.

Parlare di foibe, dei migliaia di infoibati ricoperti tutt’oggi da una melma sorda e degli esuli non deve, non vuole e non può essere un tentativo di cancellare la vergogna della Risiera di San Sabba, ma un modo per riscoprire l’eguaglianza di qualsiasi uomo dinnanzi alla morte, le sofferenze della terra istriano-dalmata e la immemore dignità del suo popolo.



“…..La mia casa è la

oltre un confine

che prima non c’era

oltre una barriera

insormontabile

ed il treno mio

che porta a casa

parte

senza di me…....”