Non si può soprassedere sull'ondata neo-fascista che attraversa l'Europa e l'Italia: è questo lo spirito alla base dell'approvazione dell'ordine del giorno, presentato dal capogruppo di maggioranza Alberto Vaccari, da parte del Consiglio comunale di Casalgrande lunedì sera. Favorevoli il gruppo misto e la maggioranza, contrari Lega e Pdl.
Un problema che tocca anche il comune ceramico, che è stato interessato da questo fenomeno da vicino, prima con una scritta inneggiante il fascismo, apparsa a fine novembre su un muretto in pieno centro a Casalgrande, sulla piazza principale di piazza Martiri della Libertà, e prontamente cancellata. In seguito, «due giovani di Casalgrande -come si legge nel documento- sono stati colti in flagrante a Sassuolo mentre scrivevano su un muro frasi inneggianti il genocidio degli ebrei; tali eventi debbono far alzare la guardia e l'attenzione critica a ogni cittadino democratico così come ai responsabili delle Istituzioni repubblicane di ogni livello».
Durante il dibattito, è stato ricordato che si è consapevoli del principio riconosciuto dalla Costituzione della libertà di manifestazione e associazione, ma è altrettanto vero che dal 1952 la Legge Scelba vieta l'apologia del regime fascista e del Partito Nazionale Fascista, classificandole come reato. In Italia, se a causa degli atroci crimini commessi dal regime fascista nel Ventennio, l'apologia di fascismo rappresenta un reato, diventa difficile non riconoscere come l'associazione Casa Pound e i suoi associati -dimostrazione recente lo sono i fatti accaduti in questi territori- non siano riconducibili a una cultura fascista e xenofoba.
A tal fine, l'ordine del giorno impegna la Giunta a «negare la possibilità di accedere a spazi pubblici o sedi istituzionali alle associazioni che promuovono l’odio razziale e in genere ogni forma di esclusione sociale». Si chiede con fermezza che «siano applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio e alla violenza, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato».