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 CONOSCIAMO I POLITICI LOCALI: INTERVISTA A GABRIELE TORRICELLI CONSIGLIERE COMUNALE PD A CASALGRANDE

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MessaggioTitolo: CONOSCIAMO I POLITICI LOCALI: INTERVISTA A GABRIELE TORRICELLI CONSIGLIERE COMUNALE PD A CASALGRANDE   CONOSCIAMO I POLITICI LOCALI: INTERVISTA A GABRIELE TORRICELLI CONSIGLIERE COMUNALE PD A CASALGRANDE Icon_minitimeLun Mar 28, 2011 5:54 pm

CONOSCIAMO I POLITICI LOCALI: INTERVISTA A GABRIELE TORRICELLI CONSIGLIERE COMUNALE PD A CASALGRANDE _dsc7310

Quando ti sei avvicinato alla politica? Perchè?

Fin da piccolo in casa mia ho sempre sentito parlare di politica dai miei genitori, soprattutto da mio padre, e ho sempre pensato alla politica come a un modo che tutti dobbiamo avere per partecipare alla vita della nostra società; volenti o nolenti, le decisioni vengono prese, quindi credo sia meglio informarsi il più possibile su chi e come prende le decisioni che ci riguardano e fare il più possibile per partecipare ad esse, in tutti i modi che ci sono consentiti.
Arrivato in quinta liceo, grazie ad alcuni compagni di classe ed alcuni professori, ho cominciato a parlarne e ad interessarmi attivamente, a 20 anni mi è stato chiesto di entrare nella segreteria del PD di Casalgrande e ho accettato volentieri. Un anno dopo, Andrea Rossi ha deciso di inserirmi nel gruppo di candidati consiglieri comunali, e di questo lo ringrazio davvero tanto. Sono stato eletto consigliere comunale, e adesso eccomi qui, a cercare di portare avanti il meglio possibile questo compito.


è difficile diventare consigliere comunale? cosa vuol dire e cosa rappresenta per te questa carica?

Come dicevo prima, sono stato “scelto” per entrare nei 20 candidati. La parte difficile, ma allo stesso tempo molto stimolante è stata la campagna elettorale. Convincere la gente, soprattutto oggi in un clima di sfiducia verso la politica e i politici, a scrivere il tuo nome sulla scheda è un’operazione che richiede di ascoltare le persone e riflettere su cosa tu in prima persona puoi fare per andare incontro alle loro richieste; richieste che sono spesso legittime e giuste, ma di difficile soluzione. Direi quindi che la parte più difficile sia stata la campagna elettorale.
Credo che essere consigliere comunale voglia dire rappresentare chi non ha la possibilità di essere rappresentato. Come ho già detto, credo che la politica sia la possibilità di incidere sulle decisioni che riguardano tutti, e personalmente sento forte la responsabilità di sapere che molte persone hanno deciso che io sia la persona giusta per rappresentarle dove si prendono le decisioni. Ogni volta che ci penso mi sento onorato di sedere lì in consiglio comunale, e allo stesso tempo cerco di ascoltare il più possibile le richieste di tutti, per essere un degno rappresentante, e non essere lì solo a mio nome.


ll Pd stà attraversando un brutto momento,pensi che sia dovuto al cambiamento e al grande progetto riformatore che ha intrapreso il partito o semplicemente il Pd è vittima della crisi tra politica e cittadino?

Sicuramente il momento politico è triste. La politica è svuotata del suo compito principale, che è quello di cercare il bene di tutti, ed è diventata solo un modo per insultarsi, molto lontana dalla gente. Questa crisi politica, che colpisce tutti i partiti, chiaramente incide anche sul PD. Non cerco di mascherare la realtà, il PD è un partito che sta vivendo grosse difficoltà al suo interno, ma credo anche che le situazioni vadano analizzate razionalmente: il PD è la sintesi tra due mondi che possono convivere, ma che hanno radici molto diverse, e che hanno bisogno di un periodo di transizione per trovare un registro comune. Tutti noi sappiamo che le convivenze sono difficili, anche solo in una famiglia di poche persone, pensate in un partito formato da decine di migliaia di militanti; le soluzioni possono essere di due tipi: un leader che decide tutto e i militanti che non hanno nessun potere (vedi Berlusconi e Bossi) oppure un partito che ricerca una linea che sia una sintesi tra le diverse posizioni (vedi Partito Democratico). Personalmente preferisco la democrazia, anche all’interno del partito. Questo secondo modello porta chiaramente anche a tempi più lunghi, e a discussioni interne più intense, ma sono ottimista, e sono convinto che anche il PD riuscirà a trovare la sua dimensione e finalmente diventerà un partito riformista moderno e di maggioranza.


la politica nazionale è tristemente divisa tra berlusconiani e antiberlusconiani,tu sei schierato tra queste tifoserie o vedi oltre?

Non credo che tifoseria sia il termine giusto, purtroppo però noto un certo tipo di fare politica, ha portato gli schieramenti a sembrare ultras. Chiaramente credo che Berlusconi sia totalmente inadatto a fare il presidente del consiglio; non tanto per le faccende che riguardano la sua vita privata,e per i suoi quotidiani abusi di potere, ma perché ha fatto politica solamente per evitare guai personali, e dopo quasi vent’anni ormai, questa triste verità diventa sempre più palese. Sì, mi sento “antiberlusconiano”. Non tanto perché ce l’ho con Silvio Berlusconi come persona (anche se non ammirerò mai una persona che vive la sua vita, anche se personale, in un certo modo) ma perché ce l’ho col modo berlusconiano di fare politica, ce l’ho con chi vede la politica come realizzazione personale e non come modo per migliorare tutti insieme. Ecco, probabilmente sarebbe meglio dire che sono “antiberlusconismo”.



I rapporti con gli alleati come sono? Di Pietro e Vendola minano continuamente la stabilità del Pd,ci viene da chiedere se per te sono alleati o "nemici"?


Di Pietro e Vendola sono giustamente alleati, e non compagni di partito.
Sono i segretari di due partiti di cui l’Italia ha bisogno, per ragioni diverse, ma che non sono il Partito Democratico, e quindi non credo sia giusto che interferiscano nelle faccende del PD.
Personalmente ritengo che molte questioni che IDV e SEL pongono siano decisamente giuste e condivisibili, e sarei favorevole ad un alleanza elettorale che si basi su punti comuni ai tre partiti (che mi sembra ci siano); detto questo, credo che il PD debba mantenere una sua identità e autonomia, come dovrebbero farlo gli altri partiti del centro-sinistra, senza che i segretari dei partiti pretendano di intervenire sulle questioni che non riguardano direttamente il proprio elettorato.


come sono i rapporti con l'opposizione?

A livello personale direi molto buoni:con alcuni esponenti dell’opposizione sono amico da anni, e l’essere stati eletti in due schieramenti opposti in consiglio comunale non ha minato questo rapporto di amicizia, e comunque credo che tutti i componenti dell’opposizione a Casalgrande siano persone serie e rispettabili.
A livello politico invece faccio molta fatica a mantenere buoni rapporti; quando si parla di politica nazionale, sono davvero pochi i punti su cui siamo d’accordo, anzi, ultimamente proprio nessuno, e a livello più locale si fa comunque molta fatica.
Spesso le visioni sono diverse, e spesso sono molto critici nei confronti di una maggioranza che invece credo stia lavorando tendenzialmente molto bene. Credo che potrebbero cercare di essere un po’ più costruttivi.


il Pd che rapporto ha coi giovani? c'è intesa o si parlano lingue diverse?

Il rapporto non mi sembra buonissimo, ma non credo assolutamente sia un problema del PD. Credo che il problema sia molto più generale, ed è appunto il problema della totale indifferenza dei giovani nei confronti della politica. Io personalmente faccio molta fatica a coinvolgere i miei coetanei in faccende che riguardano la vita politica nazionale e locale, e il Partito Democratico soffre di questa tendenza generale, che purtroppo fa sì che la maggioranza delle persone voti un partito senza contenuti ma che tramite i media riesce a sembrare quello che non è (e il riferimento è esplicito).
A Reggio Emilia (la realtà che conosco meglio) i Giovani Democratici sono attivi e propositivi; le iniziative sono molte e interessanti, soprattutto nel periodo di Festareggio.Credo comunque che il nostro compito sia quello di cercare sempre più di coinvolgere i giovani alla vita politica.


I comune di Casalgrande negli ultimi anni ha fatto una politica di cementificazione,se possiamo dire,eccessiva, che posizioni hai su questo tema?

Parlando col senno di poi, parlando oggi nel 2011, sicuramente alcuni errori sono stati fatti. Sicuramente alcune aree di Casalgrande potevano essere gestite un pochino meglio, ma sono anche convinto che si faccia presto a parlare oggi; era un po’ più difficile prendere le decisioni giuste 10 o 15 anni fa.
Purtroppo Casalgrande ha il problema di essere pieno di impianti industriali dismessi, che non possono essere convertiti in parchi, ad esempio, e il comune non può permettersi di acquistare le ex aree industriali per riqualificarle per il pubblico. Personalmente credo sia meglio vedere villette o condomini che fabbriche abbandonate e decadenti, e purtroppo la scelta che dobbiamo fare nel 90% dei casi è fra queste due opzioni.
Detto questo, tutti noi dell’amministrazione comunale sappiamo benissimo del problema, e nel nuovo PSC che stiamo predisponendo, la cosiddetta “cementificazione” verrà decisamente ridimensionata.


Casalgrande è un comune con una forte presenza di ceramiche,in un momento come questo dove il settore della piastrella è stato duramente colpito dalla crisi,credi che la giunta Rossi ha lavorato bene? cos'ha fatto per limitare i danni?

Sì, credo che la giunta Rossi sia sia comportata al meglio, con le poche risorse che ha a disposizione. Purtroppo la crisi è una crisi globale, e i comuni hanno ben pochi strumenti per contrastarla; posso assicurarvi però, che per quello che è possibile, tutto è stato fatto. Ad esempio per il 2011 è stato deciso di mantenere invariate le tariffe dei servizi erogati dal comune, nonostante i prezzi siano in costante aumento; a livello più generale poi, senza entrare nello specifico di ogni singola spesa, per il bilancio 2011-2012 si è presa la decisione di lasciare invariate le risorse destinate alla scuola e al welfare, tagliando su tutte le altre voci. Un sacrificio anche per il comune, dato che le entrate sono calate anche per noi.


vuoi dire qualcosa ai lettori della Voce?

Vi ringrazio per la pazienza di aver letto fino a qui, e vi invito ad interessarvi di politica e a far interessare le persone che conoscete. L’Italia ha bisogno di politici seri!

Intervista realizzata dalla VOCE DEL COMPRENSORIO
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