SCANDIANO, GIOVANI IDEE E PROPOSTE: DIAMO A DON CARLO UNA LAPIDE DIGNITOSA, BASTA COPRIRE I CRIMINI E I CRIMINALI

Anche questo 25 Aprile è stato come tutti gli anni materia di scontro e divisione a livello nazionale.
Il problema di questo eterno scontro è che da entrambi le parti non si riconosce gli errori e i crimini commessi e l'impossibilità di ricordare TUTTI i caduti crea ancora di più divisione e odio.
Il fatto che non si ammettano i crimini commessi durante il periodo bellico è una cosa assurda e ancora più assurdo se chi copre questi crimini sia un giovane nel 2012, una generazione che non ha vissuto quel periodo.
Noi chiediamo al sindaco Mammi di farsi portatore di pace e di unità, di giustizia e verità, l'ammissione e la condanna dei crimini contro persone innocenti è un atto NON di "tradimento" ma di coraggio, che sicuramente farà del bene alle future generazioni.

Don Carlo Terenziani come tanti altri preti, aveva il "problema" di avere fede e certi partigiani comunisti mossi dall'odio contro i religiosi hanno pensato bene di fargliela pagare, per loro erano maturati i tempi della resa dei conti, eliminare tutte quelle persone che potevano essere un problema per la pianificazione della rivoluzione comunista in terra emiliana.
La lapide dedicata a Don Carlo al cimitero di San Ruffino porta queste parole in ricordo: tragicamente scomparso.
Noi sappiamo, come lo sanno anche i nostri amministratori, che il povero Don Carlo non è tragicamente scomparso ma brutalmente assassinato da un commando partigiano comunista.
La storia ci ha insegnato che la vigliaccheria e il silenzio rendono complici, il nascondere l'accaduto e difendere gli assassini porta ad essere come loro, chiediamo di chiudere questo vortice d'odio, riconoscere i crimini e condannare i criminali, rendere omaggio e festeggiare i combattenti veri, quelli che hanno sacrificato la loro vita per l'Italia e la libertà, quei partigiani cattolici, socialisti, liberali, tutte quelle decine di migliaia di ragazzi americani, inglesi, francesi morti per liberarci e allo stesso tempo condanniamo chi in quel contesto combatteva con lo scopo di instaurare una nuova dittatura, forgiata dall'odio e dal terrore, condannare chi combatteva non per l'Italia e la libertà ma per il comunismo e l'Unione Sovietica, facendo durante e nell'immediato dopo guerra crimini atroci contro civili inermi.

Diamo alle vittime di questi criminali un ricordo dignitoso e giusto, diamogli la possibilità di riposare in pace.
Domenica 29 aprile alle ore 11,30 saremo come tutti gli anni al cimitero di San Ruffino per ricordare il povero Don Carlo.


MARCO MONTIPO
Coordinatore Giovani,Idee e Proposte per Scandiano