CASTELLARANO: ROLANDO RIVI E' CONFERMATO, DIVENTERA' BEATO, GRANDE SODDISFAZIONE PER GIUSEPPE PAGLIANI.

Esprimo immensa soddisfazione per il giudizio pieno ed all’unanimità espresso dai teologi censori presso la Congregazione per i santi di Roma, i quali hanno avviato al martirio Rolando Rivi giovane seminarista quattordicenne assassinato dai partigiani comunisti a Piane di Monchio sull’appennino modenese.

Grazie alle testimonianze di Don Alberto Camellini, all’impegno costante di Padre Colusso e con l’opera centrale svolta dal comitato “Amici di Rolando Rivi” è stato possibile avviare il percorso di canonizzazione di Rolando Rivi, martire reggiano vittima dell’odio antireligioso di frange armate di partigiani marxisti operanti nel 1945 nel nostro territorio.

Il centro della vicenda che riguarda la morte di Rolando Rivi sta nelle parole odierne di Mons. Luigi Negri Vescovo di San Marino e Montefeltro “ in questa causa” riferendosi alla beatificazione di Rolando Rivi,” è in gioco molto del destino della chiesa”.

“SE NEL CORPO DELLA CHIESA CIRCOLERA’ ANCHE IL SANGUE DI ROLANDO RIVI, MARTIRE SEMPLICE PURISSIMO UCCISO IN ODIO ALLA FEDE A SOLI 14 ANNI DALLA VIOLENZA DELL’IDEOLOGIA MARXISTA, SE CIRCOLERA’ IL SANGUE DELLA SUA TESTIMONIANZA DI VITA E DEL SUO AMORE TOTALE A GESU’, NOI DAREMO ALLA CHIESA NUOVA ENERGIA PER RITORNARE AD ESSERE UNA CHIESA FEDELE A CRISTO ED APPASSIONATA ALL’UOMO” Mons. Luigi Negri Presidente del Comitato Amici di Rolando Rivi.

E’ fondamentale che anche la sinistra reggiana che ha sempre difeso a qualsiasi costo ed in qualsiasi condizione i partigiani di matrice comunista comprenda le gravi atrocità compiute dalle squadre armate di resistenti nell’ultimo periodo della guerra civile e nel primo dopoguerra.

La beatificazione di Rolando Rivi supera definitivamente il silenzio vergognoso e colpevole del PCI-PDS reggiano e della sinistra tutta che in questi decenni ha contribuito a mantenere il silenzio a fronte della minaccia folle di ritorsioni nei confronti di chiunque non si allineasse alle falsità utili alla parte politica che per troppo tempo ha difeso anche chi in nome della resistenza ha compiuto crimini ignobili.

La vicenda di Rolando deve diventare patrimonio condiviso di tutti i reggiani, i quali non potranno più negare le violenze che i martiri della Chiesa hanno subito perché contrari al materialismo più cieco di chi viveva il comunismo come un fanatismo violento.





Giuseppe Pagliani capogruppo Pdl in Provincia