Alessandro Nironi consigliere comunale La DestraCiao Alessandro, tu sei uscito dal Pdl per aderire a La Destra, cosa non ti andava bene nel Pdl? era un problema legato al nazionale o anche al locale?Le ragioni della mia scelta risalgono al congresso fondativo del PdL. Quello che doveva essere infatti un grande ed avvincente progetto politico finalizzato alla creazione di un moderno partito conservatore europeo è divenuto niente di più di un comitato elettorale permanente al cui interno poco spazio riescono a trovare i valori, il modo di fare politica e l'identità sociale e culturale della destra italiana. Tempi e modi sbagliati di nascita costituiscono il peccato originale del PdL. Sia ben chiaro non ho alcuna nostalgia di AN: nella sua ultima versione altro non era che una fiamma sbiadita, un partito stanco in balia delle spartizioni correntizie sotto l'occhio complice del Presidente Fini, divide et impera.... Ciò nonostante la nascita del PdL,come in più di una circostanza ho avuto modo di ricordare, ha rappresentato per la destra italiana un infinito salto nel buio. Non ho mai creduto all'idea tanto propagandata del partito post identitario, post ideologico e leggero: talmente leggero da essere evanescente e spesso anche confuso. Non occorre darsi da fare per trovare esempi: subito passivamente il Governo tecnocrate oggi si barcamena tra improbabili difese di caste ed imbarazzanti salvezze di parlamentari. In ogni caso, al netto delle tante differenze, il PdL rappresenta oggettivamente una grande e importante realtà politica naturale interlocutrice a livello nazionale e locale de La Destra: una forza politica fatta di molti uomini e donne con valori in gran parte comuni ai nostri; uomini e donne con le quali dialogare con franchezza e rispetto.
Cosa ti ha attirato nelle file del partito di Storace?La Destra non è il partito di Storace; La Destra è un partito che in primo luogo vuole riproporre al suo interno quel senso di comunità militante e quella forte connotazione identitaria così care al nostro mondo. La Destra rappresenta una scelta netta e coerente in una fase politica così incerta.
Rispetto della tradizione culturale e storica del popolo italiano, della concezione spirituale della vita; rifiuto di ogni forma di materialismo e relativismo etico; tutela dell’interesse Nazionale nell’assoluto rispetto della collocazione occidentale ed europea dell'Italia, difesa delle radici cristiane della nostra civiltà: poche parole chiare ma coerenti con il mio passato e con quella che voglio sia la mia linea politica del futuro.
Il presidente Fini è considerato un traditore da La Destra di Storace, condividi? perchè?Sul Presidente Fini mi pare superfluo ogni commento. Credo che la storia della destra italiana ed europea confrontate con la sua carriera politica, le idee che ha saputo esprimere ed i risultati ottenuti possano rispondere meglio alla vostra domanda che mille mie parole.
Poche settimane fà Marco Montipò ha lanciato un progetto politico scandianese, un progetto che tratti iniziative e problematiche di Scandiano e degli Scandianesi. Una politica che vada oltre ai simboli e i partiti, fatta di giovani, idee e proposte.
Giuseppe Pagliani (Pdl) ha aderito, Saccaggi Stefano (Fli) anche e tu che giudizio dai in merito? Appoggi questo progetto? perchè?Il progetto è impegnativo ma sicuramente affascinante. La nascita del Gruppo unitario PdL - La Destra muove dalle stesse premesse ; infatti, pur nelle innegabili e profonde differenze esistenti tra i diversi protagonisti in gioco, in terre come le nostre il dialogare tra forze politiche come PdL e La Destra non è soltanto un'opportunità ma un dovere che il nostro elettorato ci impone in vista dell'unico comune obbiettivo: costruire un'alternativa credibile al governo sclerotizzato della sinistra locale.
Scelte differenti sarebbero suicide: dispersione di uomini ed energie, inutili lotte clandestine incomprensibili a qualunque persona di buon senso specie ai nostri elettori.
Detto questo il progetto lanciato da Montipò va indubbiamente oltre avendo l'obbiettivo di andare al di là le sigle politiche per aggregare attorno ad un programma comune un intero mondo che oggi per mille motivi non si riconosce nei partiti nazionali. La disponibilità convinta de La Destra ad essere protagonista in questo progetto parte da basi chiare e da punti imprescindibili per il nostro partito: centralità della persona, centralità del lavoro, valorizzazione ed incentivi alla famiglia naturale, sviluppo culturale e turistico del territorio, rottura di quel meccanismo perverso consociativo di clientele prezzolate che la sinistra ha creato.
Quindi possiamo dire che è un laboratorio politico che racchiude tutto il classico centro destra scandianese o c'è di più?Sicuramente lo sguardo va oltre la mera alleanza attualmente esistente tra partiti. La Destra è certamente disponibile ad interloquire con ogni forza politica anche se allo stato attuale non vi sono le condizioni per poter avviare un progetto con FLI e penso che il punto sia condiviso dallo stesso PDL.
Il valore aggiunto dovrà essere la capacità attrattiva ed aggregante che la componente non partitica del progetto saprà senz'altro portare in un reciproco arricchimento ben lontano da suggestioni antipolitiche.
Grazie Alessandro per la disponibilità, vuoi dire qualcosa ai lettori della Voce?Grazie a Voi dell'opportunità che date a La Destra di farsi conoscere. Spesso incontrando i miei elettori giovani e meno giovani o più semplicemente i tanti cittadini scandianesi confusi da questa fase politica e sentendoli mormorare nell'ombra le loro idee, che sono le mie, penso ad una frase di Goldwater "Mi ha molto preoccupato il vedere tante persone dagli istinti conservatori che oggi sentono il bisogno di scusarsene". Questo dunque il mio augurio: non scusatevi delle vostre idee e fatele emergere insieme a La Destra ed al progetto comune per una Scandiano diversa.